Si entra in città per la via Appia, nel tracciato traianeo che utilizza la linea di costa più agevole rispetto al più antico e faticoso passaggio attraverso la città alta e le colline che la sovrastano. A fianco della via consolare scorre il canale Pio VI di bonifica (la Linea Pia). Giunti in piazza Antonelli, dove il canale piega verso il mare, ci si trova nel fulcro del piano urbanistico settecentesco, chiamato Squero: qui doveva sorgere in un piano non realizzato, un ellittico specchio d’acqua per consentire la manovra ai natanti che percorrevano il canale, e questo raccordo fra l’antica città alta e il nuovo borgo Marino, progettato da Pio VI, era affidato al grande palazzo Braschi, residenza del papa, che era visibile, in alto, in cima alla scenografica Rampa Braschi.
La zona occupata dall’espansione del borgo settecentesco aveva già ospitato una città bassa, sviluppatasi in epoca tardo romana conseguentemente alla modifica traianea della via Appia: a destra, superato il ponte del Salvatore, in via Marcucci, i resti di un anfiteatro del I secolo d. C., al cui perimetro si è adattato l’andamento della strada; ancora, tra via Leopardi e via Due Pini, poco distante, vi sono i ruderi di un complesso termale di epoca imperiale.